Il caffè ricopre un ruolo fondamentale non solo nelle abitudini quotidiane della maggior parte delle persone, ma anche (a livello economico), come valore negli scambi dei mercati internazionali, occupandone i primissimi posti come il petrolio o l’acciaio. Detto ciò, vale la pena spendere qualche parola intorno alle sue incerte origini e ai suoi consumi.
Le origini del caffè
I racconti riguardanti la nascita del caffè sono molti e suggestivi. Le origini di questa antichissima bevanda rimangono a tutt’oggi un enigma risolto solo in parte, circondato da una fitta nube di leggende.
La leggenda
La più celebre vuole che le capre di un pastore etiope di nome Kaldi, dopo aver masticato le foglie e mangiato le bacche di una pianta di caffè, continuarono a pascolare con grande vitalità anche durante la notte. Individuata la ragione di tanta energia nelle bacche di quel piccolo albero, il mattino seguente il pastore abbrustolì i chicchi di caffè crudo della pianta mangiata dal suo gregge, li macinò e ne fece un’infusione, dando vita al caffè.
Le origini del consumo
Se le origini sono piuttosto confuse, le origini del consumo di caffè sono ben note e ampiamente testimoniate. L’usanza di bere caffè quotidianamente nasce in Europa occidentale nel ‘700, e da allora si diffonde con innumerevoli varianti di preparazione e molteplici modalità di consumo in tutto il mondo.
Chi sono i più grandi consumatori di caffè?
Sono in molti a pensare, anche a causa di una sorta di italocentrismo, che l’Italia sia il più grande consumatore di caffè. Beh, sorpresa! Non è così.
Uno studio pubblicato di recente, classifica i paesi con la più alta percentuale di consumo pro capite di caffè annuale. I risultati sono alquanto sorprendenti.
Al primo posto troviamo la Finlandia con 10.58 Kg di caffè pro capite, al secondo la Danimarca con 9.99, al terzo l’Olanda con 9.85. A seguire:
- Norvegia 9.77
- Svezia 8.78
- Svizzera 7.82
- Germania 7.16
- Austria 6.78
- Belgio-Lussemburgo 5.96
- Francia 5.69
- Italia 4.95
- Spagna 4.49
- Cipro 4.14
- USA 4.10
- Portogallo 3.90
- Giappone 2.83
- Regno Unito 2.44
- Grecia 2.08
- Irlanda 1.47
- Fiji 0.23
C’è da dire che sui risultati pesa molto la modalità di consumo del caffè, che ne determina la quantità utilizzata per ogni singola preparazione.
Purtroppo (o per fortuna) esistono fattori estremamente difficili da quantificare e classificare, quelli qualitativi. Se da un punto di vista numerico non possiamo vantare nessun primato, possiamo sicuramente farlo dal punto di vista della qualità e della varietà delle miscele di caffè. La fama del nostro espresso non è frutto di classifiche o statistiche ma della passione e la competenza delle numerosissime torrefazioni sparse su tutto il territorio nazionale.
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